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24 novembre 2009 2 24 /11 /novembre /2009 07:00





 

Mandragora dal Dioscoride napoletano, (VII secolo d.C.)

 



La mandragora, è una pianta appartenente al genere delle solanacee, piante erbacee originarie delle regioni temperate calde del mondo antico. Queste piante, come molte altre solanacee, sono ricche in alcaloidi che conferiscono loro delle proprietà allucinogene e sono tossiche. La più conosciuta è la Mandragora officinarum, originaria del bacino del Mediterraneo.


Le testimonianze sull’uso medicamentoso della mandragora concordano nella maggior parte dei casi sulla sua capacità di causare un sonno profondo e ristoratore, sia che la sua radice venga posta nella camera dove il paziente dorme, sia che venga mescolata al cibo oppure cotta nel vino. Un'altra sua caratteristica e quella di fungere sia da afrodisiaco, che d. amuleto portafortuna nelle vicende amorose.


In epoca romana si credeva che la mandragora fosse abitata da un demone e che quindi svellendola dal terreno, il demone si sarebbe risvegliato e con il suo urlo ucciso chi l’avesse raccolta. Si usava perciò tracciare tre cerchi con un ramo di salice attorno alla pianta, legarla con un filo nero e allacciarlo al collo di un cane, in modo che il maleficio colpisse l'animale.


Nel Medioevo venivano attribuite alla mandragora qualità magiche e perciò era usata nella preparazione di molte pozioni. Molti testi di alchimia la raffigurano con le forme di un uomo o di un bambino. Era considerata una creatura a metà del regno vegetale e animale.

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  • : Storia della scienza medico farmacologica
  • : Storia dell'arte medica e farmacologica di tutte le culture e tempi in relazione alle conoscenze tecniche e scientifiche delle rispettive epoche.
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  • Sempre alla ricerca di cose nuove da amalgamare con sapienza "alchemica" al già noto, organicamente, senza giustapposizioni.
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