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30 marzo 2014 7 30 /03 /marzo /2014 07:00

Esculapio, un dio benefattore e sua figlia Igeia

esculapio1.jpg

E-H- Guitard

 

Asclepio non sembra essere stato conosciuto da Omero. Le prime leggende che lo riguardano circolarono innanzitutto sulle montagne della Tessaglia, dove esisteva il più antico Asclepion identificato, e cioè il più antico tempio-ospedale dedicato ad Esculapio. Di chi quest'eroe abitualmente invocato dai malati pagani avrebbe potuto essere il figlio, se non di Apollo, il dio del Sole, o piuttosto il Sole-dio, considerato da allora, naturalmente come una divinità benefattrice e generatrice di vita e salute?


esculapio2.jpgEx voto antico rappresentante Igeia che dà da bere ad un Esculapio dal corpo di serpente

 


Dunque Esculapio nacque da Apollo, e da Coronide, la figlia del re dei Lapiti. In un accesso di gelosia, il dio uccide Coronide; ma risparmiando il bambino che portava in grembo, facendolo allevare dal centauro Chirone, che gli insegnò la medicina. Il giovane Esculapio dovette superare molto brillantemente i suoi esami perché trovò presto troppo facile guarire gli ammalati, anche abbandonati, e si divertì a resuscitare i morti. Irritato di vedersi togliere sin nella sua dimora i suoi numerosi clienti, Plutone si precipitò da Zeus, domandandogli di punire il colpevole. Sempre facile da convincere, Zeus ricorre alla giustizia più sbrigativa che ci sia, e che ha sempre a portata di mano: brandisce i suoi fulmini, folgora Esculapio: sicuramente la prima elettrocussione...

 

esculapio3.jpgStatua di Esculapio

 

 

Ma la vendetta doveva continuare: Apollo, per vendicare suo figlio, uccise i Ciclopi che avevano forgiato i fulmini; a sua volta, per vendicare i Ciclopi, Zeus, Zeus avrebbe voluto sopprimere Apollo; ma cosa fare contro un immortale, un vero immortale? Non poté che cacciarlo dall'Olimpo, e anche per un tempo determinato.

 

esculapio4.jpgFarmacia portatile di epoca romana rappresentante Esculapio e Igeia.

 


Sulle monete e i bassorilievi, Esculapio è rappresentato come un uomodi età avanzata, barbuto e capelluto, con una fascia intorno alla testa. Indossa una tunica poggiata sulla spalla sinistra e che lascia a nudo il torso e il braccio destro. Si appoggia in genere su di un bastone più o meno lungo, intorno al quale è attorcigliato il famoso serpente. Ma lo troviamo a volte anche accompagnato da un cane che, secondo alcune leggende, lo avrebbe scoperto, bambino abbandonato sulla montagna, e dalla capra che lo avrebbe allattato. Infine è spesso rappresentato in compagnia di un gallo, perché gli si sacrificava in genere... dei volatili: "Dobbiamo un gallo a Esculapio" dice Socrate prima di morire, per provare che non era affatto irreligioso.

 

esculapio5.jpg

Bassorilievo. Farmacista nel suo laboratorio.


 

Molte città greche celebravano in onore del dio della medicina delle grandi feste in onore del dio della medicina che ricorrevano tutti gli anni oppure ogni cinque anni. Ad Atene, queste "Asclepiadi" precedevano le grandi "dionisiache" nel mese di elafebolione. Esse consistevano nell'organizzazione di cortei e concorsi al contempo sportivi e artistici. Ma come ha potuto Esculapio meritare questi onori e l'immensa reputazione che lo segue attraverso i secoli. Li deve al suo valore personale? Ahimè, non è nemmeno esistito! In compenso è stato, - o piuttosto il suo nome- è stato molto ben servito. Vi sono delle imprese il cui personale, per la sua devozione, assicura tutto il successo. L'impresa di cui trattiamo qui fu probabilmente fondata a Trikka, in Tessaglia; essa ebbe ben presto nel mondo antico numerose succursali. Descrivendo la Grecia, Pausania non cita meno di 63 asclepaia nell'Epidauro, nell'Argolide. Ad Atene, il culto del dio salvifico fu introdotto nel 420, in seguito ad una peste mortifera: il santuario fu edificato ai piedi dell'Acropoli. A Rroma, Aesculapius si insediò in un'isola del Tevere, così come testimonia un medaglione di Commodo che rappresenta il suo arrivo.

 

esculapio6.jpg Igeia mentre assiste Esculapio nel ricevere gli ammalati.

 

 

 

È quel che potremmo chiamare la congregazione degli "Asclepiadi", e cioè l'insieme dei sacerdoti addetti a questi templi, che è valsa la fama al dio della medicina. Ricevendo i fedeli che venivano a invocare il dio, questi sacerdoti, come ciò era già accaduto in Egitto, erano accompagnati a curarli, soprattutto quando si trattava di grandi malati provenienti da lontano. Per questo fatto, essi acquisivano una competenza reale, di cui fecero profittare i loro successori, che non erano altro che i loro figli: Ippocrate apparteneva a una famiglia di Asclepiadi. Edificati in mezzo a un bosco, vicino a una fontana, i templi di Esculapio erano non soltanto dei santuari, ma anche delle scuole di medicina, delle biblioteche mediche, degli ospedali; sotto Antonino, furono anche completati con delle terme, delle cliniche per il parto, degli alberghi, con teatri e sale da gioco. Quando i malati arrivavano, li si sottoponevano prima di ammetterli nella sacra cinta, a diverse formalità allo stesso tempo liturgiche e igieniche: abluzioni, bagni, unzioni, digiuni, sacrifici. Poi, li si facevano dormire sulla pelle degli animali sacrificati (ciò si chiamava "l'incubazione") ai piedi della statua di Esculapio: quest'ultimo dettava la sua prescrizione per mezzo di un sogno, che il giorno successivo i sacerdoti traducevano, prescrivendo salassi, emetici e purgativi.

 

esculapio7.jpg

Frontespizio della Farmacopea medico-chimica di Schroeder, edizione del 1685 (Norimberga). Disegno allegorico che mostra Mercurio, dio della chimica, che apre le porte a Igeia, dea della salute.

 

 

Nel suo Pluto, Aristofane ha descritto irrispettosamente le procedure di un paziente nel suo Asclepion. Plauto ce ne presenta un altro che se ne va via furente perché Esculapio rifiuta di curarlo. Ciò accade spesso quando i galli offerti in sacrificio erano troppo coriacei o quando un vecchio cliente tornava, avendo ommesso, dopo la sua prima guarigione, di lasciare un ex voto, come ad esempio un serpente d'oro a forma di braccialetto o collare, o di gettare qualche moneta nella fontana. Già, sotto l'Impero Romano, dei "farmacisti" posero nella loro bottega il busto di Esculapio accompagnato dal serpente, e questa pratica si rinnovò all'epoca del Rinascimento. Ma i primi cristiani avevano naturalmente bandito tali immagini: "il Salvatore" aveva preso presso di loro il posto di Asclepio Soter. Il pagano Celso e il cristiano Origene argomentarono su questo soggetto, l'uno attribuendo a Esculapio, l'altro a Gesù le vittorie della medicina.


 

esculapio8.JPGApollo incarica il centauro Chirone di allevare Esculapio.

Da: Le Metamorfosi di Ovidio. Incisione di Hendrich Goltzius, 1589.

 

 

Durante il IV secolo una donna di Paneas, alleviata dopo aver invocato "il Cristo guaritore" gli erigeva una statua, e durante il Medioevo il Cristo apotecario" che ispirò molto i pittori, ereditò dei talenti dal dio di Epidauro.

esculapio9.JPGEsculapio allontana la morte, incisione di Jacques Roy, XVIII secolo, circa 1780.

 

 

Igeia è una figlia di Esculapio? A Epidauro, Esculapio possedeva uno dei suoi templi più antichi. Sappiamo che era sposato e padre di una numerosa famiglia. Sua moglie si Chiama Epionè secondo gli uni, lampezia (è quasi la famosa Lampitò della Lisistrata) secondo gli altri. Hanno cinque figli, di cui due maschi, Podalirio e Macaone, e tre femmine, Acheso, Iaso e Panacea. Nessuna di esse sembra preoccuparsi di sapere se gli umani stanno bene; d'altra parte, non si è mai sentito parlare della sunnominata Igeia. I primi ex voto che riguardano Igeia che si siano scoperti nell'Epidauro sono soltanto del III secolo a. C. È vero che in un altro tempio antico di Esculapio, a Titane, nel Peloponneso, si trova una statua di Igeia molto ingarbugliata di capelli e di bende. Ma Pausania, che ce la segnala, aggiunge che non è affatto considerata come una parente, ma come un'incarnazione di Esculapio, che a volte è chiamata Asclepio-Igeia.

esculapio10.jpg

 

 

Ad Atene anche, nessun Igeia propriamente detta prima della fine del V secolo. Per contro, alcune iscrizioni più antiche attestano la riconoscenza di qualche malato a favore di Atena-Igeia, e di numerosi testi dei secoli VI e V segnalano l'esistenza di un tempio e di idoli di Atena-Igeia. Apriamo ora un dizionario greco e sapremo che Igeia è un nome comune molto antico avente il significato della parola salute. Tutto diventa chiaro: Igeia è stata per molto tempo una specie di cognomen accollato al nome delle divinità che si evocavano in caso di malattia: li si chiamavano Esculapio-Salute o Atena salute, per far loro ben capire ciò che ci si aspettava da essi. Un bel giorno, si credette all'esistenza di due divinità distinte e quest'errore si è propagato tanto più facilmente in quanto Esculapio è un uomo e l'appellativo "hygieia" era un sostantivo femminile. Era logico che la dea Salute fosse parente del dio guaritore. Ora, non si poteva immaginare che Igeia fosse sua moglie, poiché sua moglie era nota, ma si poteva accordargli una figlia supplementare, leggermente extraconiugale se volete. È così che nacque Igeia, astrazione diventata dea. Hygieia è raramente sola; è accompagnata sempre da suo padre, lui seduto, lei in piedi. È questo che ha spaventato gli innamorati o gli sposi? Quel che è certo, è che era venerata nell'antichità come una dea vergine.

 

Come attributi, non ha che quelli di Esculapio, soprattutto il serpente, che si avvolge a volte graziosamente intorno al suo corpo e al qual dà spesso nutrimento: frutta, dolce o da bere. A volte reca in una mano una scatolina o un vasetto, che evidentemente le serve per contenere i rimedi che suo padre prescrive. Con ciò Igeia potrebbe essere rivendicata dalla farmacia come sua patrona, avendo preceduto Maria Maddalena.

 

Sarebbe esagerato concludere che Esculapio fu il diuo della medicina propriamente detta e Igeia la dea della farmacia. Tuttavia questa sfumatura esisteva a nostro parere nello spirito dei Greci di un tempo, mentre non hanno certamente mai opposto, come i nomi che impieghiamo potrebbero far credere, la salute acquisita (Igeia) con la ricerca della salute attraverso l'arte di guarire (Esculapio).

 

I Romani, che avevano adottato tutte le divinità greche di cui non avevano già l'equivalente, non mancarono di "onorare come se li avessero sempre conosciute, le divinità benefattrici. Si è scoperta un'immagine di Igeia nelle immediate vicinanze di una bottega di farmacia, a pompei. Il Medioevo ignorò naturalmente gli idoli medicali, ma il Rinascimento li rimise in auge, beninteso senza adorarli. Ed ecco di nuovo Igeia, a fianco di Esculapio, sulla soglia delle nostre officine. I pittori, Rubens in testa, si impadronirono della sua gradevole personalità; e grazie alla matita di un grande artista contemporaneo, si ritrova sulla copertina della Rivista "Les Annales coopératives Françaises". I poeti le dedicano delle stanze come questa che riproduciamo dalla Encyclopédie del XVIII secolo, ma la cui forma rivela un'origine più antica: Elle écarte les maux, la langueur, les foiblesses, Sans Elle la beauté n’est plus, Les Amours, Minerve et Morphée La soutiennent sur un trophée De myrte et de roses  paré, Tandis qu’à ses piés abattue Rampe l’inutile statue Du dieu d’Epidaure enchainé (Protegge dai mali, dai languori, dalla debolezza/ Senza di Lei la bellezza non è più/  Gli Amori, Minerva e Morfeo/ La sostengono su un trofeo/ Di mirto e di rose ornato/ Mentre ai suoi piedi abbattuta/ Giace l'inutile statua/ Del dio d'Epidauro incatenato).


esculapio11.jpg

 

 

Non è senza sorpresa

 

 

 

 

 

 

Ce n’est pas sans surprise que nous voyons pour la première fois la vierge sage se révolter contre l’auteur présumé de ses jours. Le poète français en a pris à son aise avec la mythologie classique. Qu’a-t-il voulu malicieusement opposer à la médecine officielle ? Sa nouvelle Hygie est-elle la médecine naturelle ? est-ce l’hygiène des temps futurs ??

esculapio12.jpg

Intérieur d'une pharmacie (Allemagne du Sud, milieu du XVII° siècle), d'après une peinture à l'huile A droite, la statue d'Esculape

 

 


 

 

 

 

 

LINK al post originale:

link

Un dieu bienfaisant: Esculape; E.H Guitard. Hygie est-elle fille d’Esculape? Les Annales Coopératives Françaises, octobre 1936

 

 

LINK pertinente:
Arte e scienza. Tavoletta votiva di Esculapio, Igea e Telesforo, II-III secolo d. C.

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