Jardin du roi, incisione di Frédéric Scalberge, 1636.
Grazie al sostegno di Jean Héroard, celebre medico ed anatomista dell’epoca, e del potente cardinale Richelieu, Guy de la Brosse ottiene la creazione di un Orto botanico a vocazione medica a Parigi. Il re fa acquistare un terreno nella zona periferica in cui vengono iniziati i primi lavori di terrazzamento. L’orto botanica del re è inaugurato ufficialmente nel 1640 con il nome Jardin royal des plantes médicinales.
La principale opposizione al progetto proverrà dalla facoltà di medicina che vi vede un pericoloso concorrente in quanto i suoi corsi sono aperti a tutti e tenuti invece che in latino in francese. Molte teorie innovative per giunta, come quella della circolazione del sangue, vi sono insegnate, quando invece essa è ancora aspramente osteggiata a livello universitario. Gli insegnanti provenivano in massima parte dall’Università di Montpellier, rivale di quella di Parigi. La soluzione di compromesso fu trovata nell’autorizzazione reale all’insegnamento presso l’Orto botanico che però non poteva rilasciare diplomi.
Il grande Buffon nel 1739 lo fece ingrandire notevolmente e vi fu in carica per 41 anni. Durante la Rivoluzione l’Orto assunse il nome di Jardin des plantes.