Con impeto impressionante una poderosa figura solleva alla massima altezza un colossale pestello per farlo cadere nel grande mortaio sottostante.
L'affresco stava in mezzo agli stemmi dei Riario e degli Sforza sulla facciata del fondaco del Provveditore di Spezierie di Girolamo Riario in Forlì.
Il pepe costituiva il tipo di "spezie" più largamente usato e raccomandato per il suo alto potere calorifero: il commercio del pepe rappresentava un importante cespite economico. È naturale quindi che l'operazione del pestare il pepe potesse diventare l'insegna di una spezieria.
Il fatto eccezionale sta nella elevatezza della qualità artistica che questa insegna riveste.
L'opera era in passato attribuita a Melozzo da Forlì; ma l'impeto che presenta è assolutamente estraneo alla statica visione di lui. L'energia della figura è tutta ferrarese. Più precisamente il Longhi ne ha indicato la stretta affinità con la parte degli affreschi di Schifanoia, dati al Cossa, tanto da attribuirla allo stesso artista, che è tra i più grandi del Quattrocento.